A novembre ha avuto luogo il nono Meet The Professor. Advanced International Breast Cancer Course. Quest'anno non più a Modena, ma a Padova.
Da questo importante Meet a cui ha partecipato il Prof. Rizzi è emerso che aumentano progressivamente le possibilità di guarigione del cancro al seno; questi risultati straordinari sono supportati da studi sempre più complessi.
Il MEET, ideato e condotto dal Prof. Conte e da Gabriel Hortobagyi, può vantare un team di grande prestigio, come ampiamente dimostrato dal suo successo.
Da alcuni anni infatti presenta relatori altamente qualificati, provenienti da Istituti di diverse nazioni europee all'avanguardia nella ricerca scientifica
Nella foto a destra il Prof. Giuseppe Rizzi con il dr Gabriel N. Hortobagyi University of Texas (Houston).
Il programma della Conferenza internazionale ha compreso lezioni sulla
caratterizzazione molecolare dei tumori primari e metastatici, sulla
gestione della malattia iniziale e avanzata, sulle strategie per
superare la resistenza alle terapie disponibili, sulle terapie
innovative, e sui trattamenti multimodali per la malattia avanzata.
Tra queste le nuove frontiere dell'immunoterapia.
Un ambito di
studio relativamente recente ma cheha già portto sul mercato
nuovi farmaci capaci di migliorare la vita e aumentare la sopravvivenza
di diversi tipi di tumori aggressivi.
Le terapie immunitarie sono pensate per stimolare il sistema di difese del nostro corpo per
spingerlo a distruggere le cellule tumorali. Secondo molti scienziati,
questa branca di studio è tra le più promettenti nella lotta al cancro, e
ha il potenziale di diventare un punto di svolta nel trattamento dei
pazienti, migliorando sia la qualità della vita che le percentuali di
sopravvivenza, anche per un big killer come il tumore ai polmoni o per
neoplasie come quella ai reni, che vengono di solito scoperte solo in
fase avanzata quando i risultati della chemioterapia si riducono.
Quelli sull’immunoterapia sono per ora studi preliminari, ma dai buoni risultati, e che promettono di portare sul mercato nei prossimi anni una nuova classe di farmaci, più efficaci di quelli già presenti.
Particolarmente interessanti sono stati i risultati di due studi su due farmaci sperimentali che si attivando contro il recettore PD-1, che si trova sulla superficie dei linfociti T: in condizioni normali questa molecola difende le cellule sane, ma quando è presente un tumore questo è capace di ingannare il recettore in modo che questo protegga dal sistema immunitario le cellule malate. Le molecole studiate lavorano proprio per eliminare lo scudo, in modo che gli stessi linfociti T possano attivamente difendere l’organismo dal tumore.
Quelli sull’immunoterapia sono per ora studi preliminari, ma dai buoni risultati, e che promettono di portare sul mercato nei prossimi anni una nuova classe di farmaci, più efficaci di quelli già presenti.
Particolarmente interessanti sono stati i risultati di due studi su due farmaci sperimentali che si attivando contro il recettore PD-1, che si trova sulla superficie dei linfociti T: in condizioni normali questa molecola difende le cellule sane, ma quando è presente un tumore questo è capace di ingannare il recettore in modo che questo protegga dal sistema immunitario le cellule malate. Le molecole studiate lavorano proprio per eliminare lo scudo, in modo che gli stessi linfociti T possano attivamente difendere l’organismo dal tumore.