BUONA SANITA' DIETRO L'ANGOLO UNA STORIA DA RACCONTARE
A.M. vive a Bitonto ed è una mamma giovanissima. Di due bambini che adora. La piccola ha due anni, e non sa ancora che nascere per lei, è stata una scommessa.
E' una storia bella, quella di A., la sua giovane mamma. Le diagnosticano un tumore delle parti molli, al ginocchio sinistro. Per A. iniziano i viaggi della speranza. Prima a San Giovanni Rotondo, poi a Bologna ed infine a Lione. Il verdetto è inesorabile. Amputazione e concomutante chiemioterapia. Il che equivale per la giovane donna la coonseguente interruzione della gravidanza. Ma A. non si è data per vinta così, tentativi dopo tentativi, arriva a consulto all'Ospedale "Di Venere", dove il dottor Giuseppe Rizzi dopo aver accuratamente studiato il caso e le possibili terapie, decide di seguire il suo intuito. Che gli suggerirà di procedere con una terapia contenitiva, dunque non aggressiva, come la chemio e tentare di salvare il bimbo che porta in grembo. La giovane donna è al settimo mese di gravidanza. Ancora due mesi -pensa lo specialista- poi tenteremo di salvare A. dall'amputazione con la chemio terapia e le altre cure di alto dosaggio.
I pronostici del dr. Rizzi sono premiati dai risultati ed A., che oggi ha 21 anni, è completamente guarita. Le è rimasto solo il ricorso nefasto di quella terribile malattia, dell'angoscia di dover rinunciare ad una gamba ed alla sua bambina.
A.M. senza l'intervento del dottor Rizzi non sarebbe mai nata. E A. oltre a rinunciare ad un arto non avrebbe la felicità di vederla gironzolare per casa, vivacissima.
Un caso di buona sanità in salsa barese. E' una notizia? Lo è di più l'assunto che i viaggi della speranza spesso possono risolversi in verdetti terribili ed ingiusti, mentre dietro l'angolo di casa, nei nostri ospedali si esercita con abnegazione e professionalità il mestiere di Ippocrate. Qualche volta, come in questo caso, anche con il cuore. E' la stessa A. a raccontare che il dottor Rizzi, l'ha curata privata curatamente per due anni, e sempre assolutamente a titolo gratuito..
Gli ultimi controlli hanno sortito una doagnosi entusiasmante che sgombera il campo da possibili ricadute. Ed A. che è recentemente volata a Lione ne ha avuto conferma.
E' una storia bella, quella di A., la sua giovane mamma. Le diagnosticano un tumore delle parti molli, al ginocchio sinistro. Per A. iniziano i viaggi della speranza. Prima a San Giovanni Rotondo, poi a Bologna ed infine a Lione. Il verdetto è inesorabile. Amputazione e concomutante chiemioterapia. Il che equivale per la giovane donna la coonseguente interruzione della gravidanza. Ma A. non si è data per vinta così, tentativi dopo tentativi, arriva a consulto all'Ospedale "Di Venere", dove il dottor Giuseppe Rizzi dopo aver accuratamente studiato il caso e le possibili terapie, decide di seguire il suo intuito. Che gli suggerirà di procedere con una terapia contenitiva, dunque non aggressiva, come la chemio e tentare di salvare il bimbo che porta in grembo. La giovane donna è al settimo mese di gravidanza. Ancora due mesi -pensa lo specialista- poi tenteremo di salvare A. dall'amputazione con la chemio terapia e le altre cure di alto dosaggio.
I pronostici del dr. Rizzi sono premiati dai risultati ed A., che oggi ha 21 anni, è completamente guarita. Le è rimasto solo il ricorso nefasto di quella terribile malattia, dell'angoscia di dover rinunciare ad una gamba ed alla sua bambina.
A.M. senza l'intervento del dottor Rizzi non sarebbe mai nata. E A. oltre a rinunciare ad un arto non avrebbe la felicità di vederla gironzolare per casa, vivacissima.
Un caso di buona sanità in salsa barese. E' una notizia? Lo è di più l'assunto che i viaggi della speranza spesso possono risolversi in verdetti terribili ed ingiusti, mentre dietro l'angolo di casa, nei nostri ospedali si esercita con abnegazione e professionalità il mestiere di Ippocrate. Qualche volta, come in questo caso, anche con il cuore. E' la stessa A. a raccontare che il dottor Rizzi, l'ha curata privata curatamente per due anni, e sempre assolutamente a titolo gratuito..
Gli ultimi controlli hanno sortito una doagnosi entusiasmante che sgombera il campo da possibili ricadute. Ed A. che è recentemente volata a Lione ne ha avuto conferma.
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