Con riferimento al precedente post pubblicato il 15 settembre 2013 si mette a disposizione il link dal quale visionare il cortometraggio proiettato al Festival di Venezia e prodotto dalla società di Psiconcologia di Milano con la condivisione di noi oncologi.
Il dr. Rizzi ha condiviso il progetto avvalorando l'importanza dell'informazione del paziente non solo sull'esistenza di nuove terapie ma anche sulla necessità di affrontare argomenti connessi alla qualità della vita con l'ausilio di un team di specialisti in grado di informare, ascoltare e comunicare con lo stesso.
Ci si è convinti che l'immagine possa essere più incisiva della parola e si è dato corso a questo importante cortometraggio che invito a visionare cliccando sul seguente link
http://m.youtube.com/index?gl=IT&hl=it&desktop_uri=%2F%3Fgl%3DIT%26hl%3Dit#/watch?v=2IQI_d_y6_8
domenica 22 settembre 2013
domenica 15 settembre 2013
IL PAZIENTE ONCOLOGICO: NON E' SOLO UN ORGANO MALATO DA CURARE
L'oncologo dr. Giuseppe Rizzi ha partecipato attivamente ad un incontro internazionale scientificamente rilevante sulla chemioterapia e sui suoi effetti collaterali.
La sessione che più ha colto la sensibilità del dr. Rizzi è stata dedicata all'importanza della comunicazione medico-paziente sulla qualità della vita, ove lo stesso dr. Rizzi ha voluto sottolineare che questo rapporto deve essere improntato sia nella comunicazione delle terapie da affrontare, considerando che attualmente la ricerca scientifica ci consentirà di avere nuovi farmaci biomolecolare più efficaci da associare a chemioterapia, e sia, ma non secondariamente, sulla necessità di coinvolgere il paziente nel portarlo a raccontare la propria storia durante il percorso terapeutico. Il paziente ed il medico devono affrontare insieme i dubbi sulla qualità della vita che necessariamente dovrà mutare, come la sessualità ad esempio ; e quindi conseguentemente la necessità di formare, educando il medico a comunicare non solo la diagnosi ma anche tutti gli aspetti collaterali. Il dr. Rizzi ha voluto fortemente sottolineare l'umanizzazione della medicina con l'ausilio di programmi di formazione della comunicazione non banale.
Il confronto medico paziente nel percorso terapeutico consente al medico stesso di intervenire con più incisività con terapie di supporto che riescono a sconfiggere il dolore o possono evitare l'emesi o la nausea.
Il confronto medico paziente nel percorso terapeutico consente al medico stesso di intervenire con più incisività con terapie di supporto che riescono a sconfiggere il dolore o possono evitare l'emesi o la nausea.
Bisogna iniziare a chiedersi cosa accade nella mente di una persona nel momento in cui il medico deve comunicare la diagnosi di un cancro, iniziare a soffermarci sulla considerazione che il paziente non è solo un numero, ma un individuo la cui vita viene stravolta dall'arrivo di un treno che non aspettava e che si vede costretto a prendere. La meta di quel treno potrebbe essere la guarigione ma potrebbe non esserlo; il percorso di quel treno ha molte tappe difficili come la chemioterapia ed i suoi effetti collaterali che incideranno sulla vita del paziente cambiandola in molti aspetti.
Su quel treno deve salirci anche il medico percorrendo un cammino insieme non solo terapeutico.
Non si può dimenticare il ruolo fondamentale della fede in questo viaggio difficile che rappresenta la speranza, la fiducia di superare ogni ostacolo.
Preme anche evidenziare che la società di psiconcologia con sede in Milano ha portato avanti un progetto molto importante in materia di comunicazione medico paziente realizzando un cortometraggio presentato al Festival di Venezia ove ha vinto un premio, utilizzando l'immagine come mezzo più incisivo della parole per evidenziare la necessità che il paziente non si chiuda in se stesso ma crei una complicità con il proprio medico.
martedì 4 giugno 2013
UN CASO DI REGRESSIONE TOTALE DI UN ADEMOCARCINOMA OVARICO
Le belle storie, i lieti fini vanno raccontati.
La paziente C.E. di giovane età in seguito ad algie addominali persistenti esegue un'ecografia dalla quale emerge notevole versamento ascitico endoaddominale e pelvico. Necessari ulteriori ed approfonditi accertamenti, (Tac- Pet- marcatori Tumorali CA 125) da cui emerge una disseminazione di tessuto per sospetta neoplasia.
Eseguita una biopsia dal ginecologo di fiducia le veniva diagnosticata una neoplasia ovarica diffusamente avanzata con invasione metastatica carcinomatosa addominale. Il marcatore CA 125 aveva raggiunto livelli superiori a 2500 rispetto al valore di riferimento. Il ginecologo evidenziava di aver eseguito un intervento chirurgico paliativo, asportando utero ed appendice, ma che comunque la realtà patologica della paziente era di un'estrema gravità, per cui era necessario effettuare un consulto oncologico.
L'oncologo, prendendo visione della istologia e di tutti gli esami strumentali ed ematochimici, oltre ad uno stato generale compromesso della paziente, confermava ai parenti l'enorme gravità del caso; ma nel contempo proproneva trattamento chemioterapico.
Dopo 7 cicli di chemioterapia si notava una progressiva diminuzione del marcatore CA 125 e richiesta Tac total body e successivamente Pet si evinceva una totale regressione della malattia con azzeramento del makers tumorale.
La paziente segnalava una ripresa della quotidianità di vita pre malattia.
Allo stato attuale la paziente è in stretto follow up associato alla felicità della stessa, della sua famiglia ed alla mia soddisfazione.
domenica 26 maggio 2013
RACE FOR THE CURE
Il giorno 25 maggio 2013 il dr. Giuseppe Rizzi partecipa in qualità di volontario alla manifestazione realizzata dalla onlus "Susan g. Komen Italia".
È ormai il settimo anno che il Race FOR THE cure fa tappa a Bari grazie al Presidente del Comitato Puglia Komen Italia prof. Vincenzo Lattanzio e alla dr.ssa Angela Guerrieri.
Il dr. Rizzi, insieme ad altri colleghi, ha testimoniato l'importanza della prevenzione soprattutto allo stato attuale dove le neoplasie tumorali sono in aumento ma grazie ad una continua ed attenta prevenzione,sono in grande regressione le mortalità .
Alla manifestazione hanno partecipato gli attori Lino e Rosanna Banfi che hanno rappresentato la loro esperienza personale e le autorità locali nell'espressione del Governatore Vendola e dell'assessore regionale alla sanità Gentile.
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giovedì 11 aprile 2013
L'IMPORTANZA DEL CONFRONTO TRA MEDICI SULLA PRATICA CLINICA NEL TUMORI POLMONARI
In data 04.04.2013 il dr. Giuseppe Rizzi ha partecipato ad un'importante evento dedicato a rilevanti controversie nella pratica clinica sui Tumori Polmonari (NSCLC).
L'evento si è svolto in video conferenza in contemporanea a Napoli, con la partecipazione dei dott.ri C.Gridelli e F. Piantedosi; a Bari con la collaborazione dei dott.ri V.Lorusso e D. Galletta; ad Acicastello (CT) con l'intervento del dott.ri H.J.Soto Parra;ed a Cosenza con il dott. S.Palazzo.
A ciascun gruppo sono state assegnati dei topics inerenti gli aspetti diagnostici-terapeutici nel NSCLC che sono stati oggetto di discussioni tra le varie sedi.
Il dottor Rizzi vuole segnalare tramite il suo blog l'importanza di questo evento che ha rappresentato un momento di grande interesse clinico.
domenica 3 febbraio 2013
UN PO’ DI CHIAREZZA SULLA SIGARETTA ELETTRONICA CONSIDERANDO I PARERI DISCORDANTI DEL MONDO SCIENTIFICO
Non è ancora chiaro se la sigaretta elettronica
sia in grado di aiutare a smettere di fumare senza danni per la salute, dato
che ancora ad oggi non esistono studi e ricerche scientifiche sufficienti a
stabilire la sicurezza e l’efficacia come metodo per la dissuefazione.
Sicuramente credo che andrebbero
regolamentate come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come
prodotti del tabacco.
Per prima cosa ho cercato di capire cos’è e come
funziona la sigaretta elettronica per poter dare un giudizio da
un punto di vista medico oncologico .
Si tratta di un dispositivo elettronico a
batteria ricaricabile, chiamato atomizzatore, che produce del vapore tratto da
un mix di elementi: glicole propilenico, glicerolo, aromi naturali e nicotina.
Da questa prima analisi
posso trarre l’esistenza di una nota positiva, sicuramente una diminuzione dei
rischi per la salute in assenza di un processo di combustione; infatti, non
vengono prodotte quelle comuni sostanze cancerogene, che tradizionalmente scaturiscono
dalla sigaretta e che sappiamo quanto
siano state e sono incisive all’insorgere
di varie patologie tumorali, in
particolare ma non esclusivamente,
polmonari.
Però trovandoci davanti a un processo di vaporizzazione sorge
l’obbligo di fare una prima valutazione medica, sconsigliando al paziente
asmatico l’uso della sigaretta elettronica considerando le manifestazioni di grave intolleranza sintomatologica quali
tosse incontrollabile e attacchi di dspnea .
Concordo quindi sulla
posizione assunta dal Prof. Resta Direttore della Pneumologia dell’Università
di Bari che, anche sulla base di primi
rilevamenti, sostiene che la sigaretta elettronica può causare una patologia
acuta al soggetto asmatico.
Un team di cardiologi hanno
invece escluso la dannosità al cuore ed alle vene.
Bisogna sempre fare attenzione al liquido che
viene utilizzato per la vaporizzazione:
Da alcune ricerche è emerso che le sostanze che
contiene la sigaretta elettronica sono:
- il Glicole Propilenico: solvente che viene utilizzato per permettere
alle sostanze di disciogliersi nei liquidi. È utilizzato sia in campo
alimentare che farmaceutico e non è cancerogeno;
- Il Glicerolo vegetale: una sostanza usata nella composizione di
sciroppi, creme e cosmetici. Trova uso anche come additivo alimentare. Non
presenta controindicazioni ;
- Acqua ed Aromi alimentari.
A parte questi componenti, a scelta del
consumatore potrebbe essere presente la
nicotina.
La nicotina al contrario di quanto pensano
molti, non è cancerogena. Il suo difetto peggiore è che crea dipendenza.
Il fumatore che decide di usufruire della
sigaretta elettronica e di abbandonare quella tradizionale, può calibrare la
misura di nicotina da inserire nella ricarica e ciò gli consentirebbe di diminuire
notevolmente il quantitativo e la relativa dipendenza.
Quindi alla luce di quanto sopra ed in conclusione ritengo che il
problema debba essere seriamente studiato dal punto di vista scientifico sui
grandi numeri per quantizzare nel tempo la funzionalità, l’efficacia ed
eventualmente anche la sua dannosità verso tipologie di pazienti.
Mi preme, comunque, di sconsigliare l’uso
della sigaretta elettronica sicuramente ai minori ed ai giovani che portati
dagli input della moda sociale potrebbero avvicinarsi alla sigaretta
elettronica e poi anche potrebbero scegliere l’utilizzo del fumo tradizionale.
Ma auguro anche che, nell’ottica
della cultura della prevenzione che lo Stato adotta a tutela dell’individuo,
gli studi scientifici sull’uso della sigaretta elettronica siano condotti con
serietà e serenità, tentando di ricondurla
nell’alveo della prevenzione come mezzo
di dissuasione.
Dott. Giuseppe Rizzi
mercoledì 19 settembre 2012
LE NANOTECNOLOGIE
UN TRATTAMENTO AVANZATO NELLA LOTTA AL TUMORE AL SENO
Le nanotecnologie nella cura del cancro sono come dei piccolissimi robot composti da microscopici filamenti di DNA plasmati tra loro con il preciso compito di somministrare i farmaci o inviare altri tipi di "comandi" alle cellule bersaglio.
Nel trattamento del tumore alla mammella lo standard of care è rappresentato dai taxani, per migliorarne l'indice terapeutico è stata utilizzata la nanotecnologia, che sfruttando le proprietà di trasporto naturale dell'albumina, ha sviluppato nanoparticelle di albumina legate a paclitaxel. In tal modo la nanotecnologia ha consentito di trasformare un farmaco insolubile in una forma solubile ed iniettabile in nanoparticelle utilizzando l'albumina umana, che trasporta direttamente il farmaco al tumore.
In questo modo il principio attivo si lega all'albumina in nanoparticelle, e si ottiene il rilascio nel sito tumorale del 49% in più del principio attivo rispetto alla chemioterapia tradizionale riducendosi gli effetti collaterali.
Fra alcunio anni le aziende farmaceutiche , produrrano su vasta scala delle nanoparticelle che veicoleranno i principi attivi del farmaco direttamente sui tessuti dell'organismo malato senza dispersione in altre parti. Perciò questa tecnologia innovativa permetterà ai farmaci di essere più efficaci e meno dannosi perchè saranno in grado di veicolare la molecola attiva direttamente sul bersaglio.
UN AIUTO CAPACE DI UNA DIAGNOSI PRECOCE NEL TUMORE ALLA PROSTATA
La rilevazione della sarcosina nelle urine rende possibile una diagnosi precoce conun metodo non invasivo. L'idea è stata quella di usare un recettore nanomelocolare con alta affinità con la sarcosina posizionato su una supoerficie di una "wafer" di silicio, un vero e prorpio nano-chip. Questii recettori sono delle vere e proprie trappole molecolari che legano in modo complementare la sarcosina.
In tal modo si sarà in grado di ricevere informazioni quando ancora la malattia è costituita solo da poche cellule, cioè quando ancora il tumore non esibisce alcuna evidenza clinica alla luce dei metodi diagnostici tradizionali.
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